Introduzione del Chairman: "Food supply chain under fire? Quali leve per la competitività"
Andrea Payaro
• Velocità: il tempo è diventato un asset. Riuscire a sviluppare un prodotto, industrializzarlo, spedirlo nel più breve tempo possibile è diventato un must che ha coinvolto anche il food. L’integrazione, prima quella interna tra le varie funzioni e successivamente quella esterna tra i soggetti posti ai vari livelli della catena devono essere in grado di condividere in tempo reale le informazioni.
• Personalizzazione: già nel 2006 Chris Anderson metteva in evidenza che si stava passando da un mercato di massa a una massa di mercati. La proliferazione della gamma dei prodotti ha coinvolto anche il settore food sottoposto a reagire velocemente introducendo prodotti destinati alle nuove nicchie (es. free-from food).
• Ambiente: ogni soluzione da sviluppare deve essere realizzata prendendo in considerazione gli impatti ambientali. Packaging sostenibili e trasporti consapevoli dell’impatto ambientale saranno oggetto degli studi. Inoltre l’abbattimento del fabbisogno di risorse (acqua, energia) ha come risvolto pratico e immediato una conseguente riduzione dei costi.
• Uomo / macchina: al fine di ridurre i costi e aumentare il controllo dei processi, l’interazione uomo macchina aumenterà. Sistemi di automazione supporteranno gli individui nelle attività ripetitive e faticose, delegando all’uomo il controllo e la gestione delle personalizzazioni. Cobot e AMR diverranno parte integrante degli ambienti di lavoro.
• Fisico / digitale: viene anche chiamato gemello digitale e si riferisce alla digitalizzazione che va a create un sistema virtuale in grado di replicare la realtà fisica. Ogni spostamento di un materiale fisico ha un corrispondente movimento a livello contabile. Lo stato del bene può essere monitorato in tempo reale per garantirne l’integrità.
• Conoscenza. Si tratta della capacità di raccogliere tutti i dati che vengono raccolti dai vari sistemi e dai vari dispositivi e di tradurli in strategie. Il rischio maggiore è che l’overload di informazioni si traduca in incapacità di interpretare i dati con conseguente immobilità operativa. La conoscenza genera la capacità di programmare e pianificare
• Sicurezza. Ultima ma non ultima. Tutti i cambiamenti e i miglioramenti devono passare per la realizzazione di soluzioni che mettono l’uomo al centro in ottica di massima ergonomia e benessere.
Lo sviluppo degli strumenti e dei principi dell'industria 4.0 prosegue a ritmi elevati in tutto il mondo. La Commissione Europea propone una quinta rivoluzione industriale, fondata sull'uomo, sulla sostenibilità e sulla resilienza dell'intero sistema. L’industria 4.0 ha dimostrato come la digitalizzazione ha accelerato il processo di transizione verso l'economia circolare. L'industria 5.0 si fonda su 3 pilastri: l'uomo, la sostenibilità e la resilienza dell'intero sistema. Secondo questa visione, la tecnologia diventerebbe il principale strumento della sostenibilità, al fine di creare un modello di sviluppo che consenta di soddisfare i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità.
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Giulia Barani
COO, Ambrosiano Group
Cecilia Biondi
Caporedattrice Logistica Management
Luca Laudi
Product Specialist, Testo Spa
Davide Pansolin
Industry Manager Food& Beverage, Sedapta Group
Andrea Payaro
Adjunct Professor Digital Transformation - CHAIRMAN
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